Nato a Roma nel 1949, Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati della scena jazzistica internazionale.
Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 Cd a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron.
Ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino.
A partire dal 1982, anno delle sue prime esibizioni negli Stati Uniti, si è recato oltreoceano numerose volte, dando concerti in varie città tra cui New York e San Francisco. Di rilievo la sua partecipazione a Spoleto Usa 2007 (Charleston, North Carolina) manifestazione che ne ha voluto dare un ritratto completo proponendolo in concerti di piano solo, duo e trio. Di grande prestigio anche la “4 giorni” al Birdland di New York dell’ottobre 2008, dalla quale saranno tratti due cd live per la CamJazz, uno in trio con Steve Swallow e Paul Motian, l’altro in quintetto con Diego Urcola, Yosvany Terry, John Patitucci e Antonio Sanchez.
Nel referendum “Top Jazz”, annualmente indetto dalla rivista “Musica Jazz”, è stato votato tre volte – 1989, 2003, 2008 – miglior musicista italiano.
Premiato nel 1997 in Francia col “Django d’Or” come miglior musicista europeo, ha ottenuto analogo riconoscimento nel 2005 anche da parte del Guinness Festival di Cork, Irlanda, Il suo cd “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn e André Ceccarelli (Challenge) è stato incluso dalla prestigiosa rivista americana “Down Beat” tra i migliori cd del decennio 2000/2010.
E’ stato scritto di lui:
“Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, in grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non perdere mai la sua capacità poetica. La sua musica canta” (Nat Hentoff)
“Enrico Pieranunzi immette nuova linfa nel jazz contemporaneo” (Ray Spencer, Jazz Journal)
“Ricordate il suo nome, perdetevi nella sua musica” (Josef Woodard, Jazz Times)